Oggi più che mai alle aziende è richiesta richiesta un’attenta valutazione sugli obiettivi formativi, adottando una visione d’insieme sulle competenze già acquisite e su quelle da acquisire. In questo approfondimento coglieremo gli elementi di importanza e, ancor di più, i vantaggi dei Fondi interprofessionali, le principali caratteristiche e gli aspetti cui dedicare particolare attenzione.

Apprendimento continuo e Fondi interprofessionali

L’apprendimento continuo è fondamentale, soprattutto per le aziende che desiderano esplorare territori di crescita e sviluppo. Ancor più importante se consideriamo i rapidi e continui cambiamenti cui è sottoposto il mondo del lavoro.

Da un lato, infatti, vi è la crescente richiesta di richiesta di professionisti che abbiamo una qualificazione elevata, dall’altro vi è una forte competizione che impone alle aziende di investire sulle risorse umane e, in particolare, sulla loro formazione. Un modo per farlo e per fare davvero la differenza è scegliere di affidarsi alla formazione finanziata. Scenario complesso, questo, che richiede, fin da subito, di fare focus sui fabbisogni formativi aziendali, emergenti e latenti, così da aderire alle misure di finanziamento più adatte alla fisionomia del contesto organizzativo.

Cos’è la formazione finanziata

La formazione finanziata riguarda programmi o corsi di formazione sostenuti finanziariamente da enti pubblici o privati. Si tratta di programmi che favoriscono l’acquisizione e il potenziamento di nuove competenze.

Tale formazione non prevede alcun costo per i beneficiari poiché è erogata gratuitamente in contesti aziendali. Oltre alle più note forme di finanziamento di programmi formativi, un’interessante forma di sostegno alla formazione aziendale poggia sui Fondi interprofessionali. In cosa consistono? Scopriamolo insieme.

I Fondi interprofessionali: disciplina giuridica e tipologie

Fondi Interprofessionali sono enti associativi costituiti dalle più importanti Organizzazioni Sindacali e Datoriali che hanno lo scopo di promuovere la formazione e l’aggiornamento professionale dei lavoratori. Sono stati costituiti con la Legge 388/2000 e rappresentano una vera opportunità per tutte quelle aziende che vogliono implementare le competenze professionali del personale puntando sulla formazione costante.

Le aziende aderiscono in maniera volontaria, tramite il flusso Uniemes e l’adesione è revocabile.

La mobilità tra Fondi è possibile, con alcune limitazioni (circolare Inps n. 107 del 1 ottobre 2009). I datori di lavoro, infatti, possono aderire ad un secondo Fondo, solo per la formazione dei propri dirigenti e scegliendo tra i fondi costituiti a tale scopo (art. 118, comma 1, della L. n. 388/2000).

Lo 0,30% (dedotti i costi amministrativi) del contributo integrativo per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria versato dai datori di lavoro all’INPS (art. 25 della Legge n. 845/1978) è restituito al Fondo, a cui l’azienda ha aderito, per la formazione continua volta a qualificare e riqualificare il lavoratore, in sintonia con le strategie aziendali.

Attualmente, i fondi operativi sono 19 dei 22 autorizzati dal Ministero del Lavoro. Tre di questi sono dedicati ai dirigenti d’azienda. Si aggiunge al novero il Forma.Temp. che è dedicato alla formazione e al sostegno al reddito dei lavori in somministrazione.

I piani formativi

Attraverso i fondi si possono finanziare 4 tipi di piani formativi:

  1. piani territoriali che prevedono azioni di formazione che coinvolgono imprese di settori produttivi diversi operanti nello stesso territorio;
  2. piani settoriali che sono rivolti ad aziende dello stesso comparto;
  3. piani aziendali dedicati ai lavoratori delle singole aziende;
  4. piani individuali, ovvero dei percorsi formativi volti alla riqualificazione delle competenze di uno o più lavoratori.

Il Conto Formazione aziendale

Entrati nella seconda metà dell’anno, è possibile che alcune aziende aderenti ad un Conto Formazione si trovino nell’obbligo di dover impegnare – entro dicembre 2023 – le risorse economiche ancora disponibili sul conto stesso.

Tale obbligo scatta, infatti, ogni due anni dalla data di adesione e di avvio dell’accantonamento per regolamento dei Fondi. Diversamente le risorse perse sono recuperate dal Fondo stesso per essere riutilizzate sugli Avvisi di sistema a beneficio di tutti gli aderenti.

Le aziende in questa situazione dovrebbero agire tempestivamente per non perdere le proprie risorse accantonate. In particolare, sarebbe importante:

  • verificare il proprio residuo per valutare la copertura dei costi di possibili nuovi interventi;
  • programmare velocemente le azioni formative in modo da presentare piani di formazione al Fondo in tempo utile.

Anche impegnando le risorse residue entro dicembre, la formazione potrà comunque essere erogata entro i 12 mesi successivi alla richiesta.

In generale, sarebbe preferibile evitare una progettazione emergenziale e organizzare periodicamente (mensilmente, trimestralmente, ecc.) – meglio se ad inizio di ogni anno -, la verifica della disponibilità sul proprio conto per le opportune valutazioni.

Conclusioni: i vantaggi della formazione con fondi interprofessionali

Tra i principali vantaggi della formazione attraverso Fondi Interprofessionali vi è senza dubbio l’adesione gratuita ai vari fondi disponibili. Pertanto, è un’opportunità cui accedere senza alcun onere da parte dell’azienda.

Con l’adesione ad un Fondo Interprofessionale, le spese di formazione per l’impresa sono minime o, in alcuni casi, addirittura pari a zero.

Il costo a carico dell’impresa è quello delle ore di formazione dei lavoratori, ossia il costo del tempo occupato in aula. Mentre le altre attività sono coperte dal Fondo. I canali di finanziamento proposti dai vari Fondi Interprofessionali rispondono alle esigenze di tutte le imprese, sia di piccole che di grandi dimensioni. Quelle di grandi dimensioni hanno a disposizione i Conti Formazione aziendali ossia conti dove possono accantonare importi esclusivi destinati unicamente alla loro formazione.

Ma anche per le piccole imprese ci sono più soluzioni. Da individuare in base alle dimensioni ed alle specifiche esigenze formative. Importante è sapere che, come tanti altri finanziamenti, anche i Fondi Interprofessionali rimborsano le spese sostenute. Quindi prima, i corsi devono essere pagati e poi il Fondo rimborsa l’impresa. Qualora l’azienda non desideri anticipare importi può ricorrere ai conti aggregati che uniscono più imprese e i loro conti per disporre di maggiori vantaggi economici.